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Il Maestro fisarmonicista
Guido Lageard

 

 

 

Immagine del 1957

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Guido, la fisarmonica che rimane nel cuore

 

Non capita spesso di vedere una vocazione vissuta con così tanta fedeltà e dedizione come nel caso del compianto amico e maestro Guido Lageard. Lui era nato per la musica ed è vissuto di musica, fin da bambino, come testimoniano le foto che lo ritraggono molto piccolo, sguardo sognante, e con in braccio già una fisarmonica. Forse ha addirittura iniziato a suonare prima delle elementari. E non ha mai smesso. Tutto ciò che è musica lo interessava, e ha continuato a studiare, approfondire, ricercare, anche quando era ormai musicista affermato e apprezzato.

 

Il suo strumento è di quelli che fanno sognare: la fisarmonica a bottoni. Già bella solo a vedersi, e poi ancor di più se suonata da lui, con quel suo tocco particolare, inconfondibile, dal sapore francese. Abbellimenti, appoggiature, l’uso sapiente dei bassi, e tutto sempre offerto con gusto, eleganza, leggerezza. Eseguita da lui anche la melodia più semplice diventava qualcosa di affascinante e ascoltandolo era difficile non esserne toccati e non ritrovarsi a sorridere.

Ma Guido è stato anche compositore, insegnante, direttore di banda e di coro. Sempre con entusiasmo, sempre con quella voglia e quel piacere di fare, progettare, migliorare, che prima o poi riusciva a contagiare anche chi gli stava attorno. Sì la sua era una passione contagiosa, e questo ne faceva un insegnante speciale che avrebbe voluto portare la musica a tutti, anche a chi era in difficoltà, a chi non avrebbe potuto permetterselo o a chi era apparentemente meno dotato.

E tutto questo fino agli ultimi anni quando chi gli faceva visita veniva subito invitato in quel suo piccolo regno sotterraneo, popolato di fisarmoniche, tanta musica, ed emozioni sempre giovani.

Non potendo ripercorrerla tutta citiamo solo qualche nome per ricordare la sua lunga e feconda attività. La banda musicale “La Montanina” di Villaretto Chisone, il complesso musicale “Gli Amici del Liscio”, il gruppo occitano “La Tèto Aut” per cui fu arrangiatore di svariate courente, la Corale della Pro-Loco di Pinasca, l'Unione Musicale di Inverso Pinasca, il coro “I Baraleugna” di Pinasca…

E infine le persone. Tra i suoi molti amici e collaboratori il musicista e poeta occitano Guido Ressent di cui musicò vari brani, il clarinettista e raffinato paroliere Eligio Castino che scrisse molte canzoni per “Gli Amici del Liscio” e il musicista pinerolese Mario Scrivano con cui scrisse e incise molti tra i suoi pezzi più belli tra cui “Il valzer di Parigi” e “Ricordandoti”.

 

 

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